mercoledì 19 agosto 2015

BANDO AEC. TAR: “GIUDIZI OSCURI”. VITTORIA DI ANFFAS

Avevamo ragione noi. Il Tar del Lazio ha accolto in pieno tutte le perplessità di Anffas Ostia sul bando AeC del X Municipio. “Eccesso di potere” della commissione sull’assegnazione dei punteggi. Clausole “illegittime”, graduatoria “falsata”.  “Valutazioni entusiastiche”, “oscure” e in molti casi “incomprensibili”. Una serie di “vizi” che secondo i giudici erano tali da comportare “l’obbligo di rinnovare la gara” se fosse stata ancora in corsa. E ora? Il Tar anche qui ha indicato la via: richiesta di risarcimento a cinque zeri.


LA SENTENZA DEL TAR - SEDI E CONFLITTI DI INTERESSI

Due le prescrizioni per chi voleva partecipare al bando: una sede nel Municipio X e non operare in più di quattro Municipi. Per una delle concorrenti vincitrici, la Virtus Italia Onlus (finita, come ha rivelato Mirko Polisano in un articolo del ‘Messaggero’, nell’ordinanza del Tribunale di Roma che ha portato alla seconda ondata di Mafia Capitale), la ciambella di salvataggio era arrivata da “Ragazzi di Vita”. Associazione che aveva provveduto a ‘prestare’ la sede con una lettera firmata. Peccato che, come ha poi fatto emergere Valeria Costantini del Corriere della Sera, ci fosse un evidente ‘conflitto di interessi’. Già perché i vertici dell’associazione, come sottolinea la Costantini, erano l’allora presidente della consulta delle politiche sociali del X Municipio e l’allora presidente della commissione servizi sociali del X Municipio e consigliere municipale, che sempre sul Corriere della Sera hanno definito la loro una ‘semplice leggerezza’.

Il Tar ha sottolineato come la lettera presentata dai due membri delle istituzioni “non può essere assimilata ad un titolo giuridico che attesta la disponibilità dei locali”. Mentre per quanto riguarda il Ruc ha fatto notare come “la Commissione non ha verificato le aree territoriali di intervento per cui risultava l’accreditamento”. In pratica una delle vincitrici correva già in quattro Municipi senza che nessuno, a parte Anffas Ostia, se ne fosse accorto.

ASSEGNAZIONE DEI PUNTEGGI

Rimane una costante nella sentenza del Tar. Sul fronte personale, il Tar dichiara: “Totalmente ignorato il fatto che, unica tra tutte le concorrenti” Anffas Ostia “ha dichiarato che il personale impiegato è stabilmente operante presso l’associazione dal 2003, in misura percentuale del 93%”. Quindi? Il punteggio attribuito alle altre concorrenti contando “l’elevato livello di precarizzazione del personale impiegato” risulta “eccessivo”.

Non solo. La Commissione secondo i giudici ha “completamente ignorato tutti i progetti specificati” da Anffas Ostia “l’unica qualificata, in virtù dell’accreditamento con il SSN” (servizio sanitario nazionale, ndr). E “non avrebbe valorizzato il fatto che, unica tra le concorrenti, Anffas ha prodotto quattro differenti certificazioni di qualità”. Niente da fare anche per il monte ore aggiuntivo che l’associazione avrebbe ‘regalato’ al Municipio: non preso in considerazione dalla commissione.

I QUATTRO PUNTI FANTASMA 

Tante le eccezioni messe sul tavolo da Anffas Ostia. La prima: l’assegnazione dei punteggi. “Il bando di gara - si legge nella sentenza - presenta una falla, non risultando definito il criterio di attribuzione di almeno 4 punti” assegnati secondo i giudici in maniera “aleatoria” e con “eccesso di potere”. Risultato: “la graduatoria è stata conseguentemente falsata, essendo in particolare rimasta oscura la motivazione dei punteggi” sottolinea il Tar.

LA SENTENZA FINALE

“Nel merito, il Collegio reputa il ricorso fondato”. Poche parole per mettere la parola fine a una querelle lunghissima, iniziata lo scorso ottobre con la decisione del Municipio X di interrompere una gara a inizio anno scolastico. 

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