lunedì 24 agosto 2015

AVVOCATO DEIANA. SENTENZA TAR PUNISCE PUNTEGGI NON CHIARI

Quella del Tar del Lazio è una sentenza che rende piena giustizia di tutto quanto è stato sempre sostenuto da Anffas Ostia sin dalle prime ore successive alla pubblicazione delle graduatorie.

Il Tribunale Amministrativo del Lazio ha chiarito, con argomenti difficilmente censurabili, che tutti gli atti che hanno connotato la gara per l’affidamento dell’AEC del X municipio, nessuno escluso, presentavano evidenti e macroscopici vizi, poi amplificati dal “modus operandi” della commissione giudicatrice nella valutazione delle offerte e nell’attribuzione dei punteggi.

mercoledì 19 agosto 2015

BANDO AEC. SENTENZA TAR: VITTORIA STORICA

Una vittoria storica che fa giustizia. Presidente e direttore generale di Anffas Ostia Onlus, Ilde Narducci e Stefano Galloni ripercorrono dieci mesi di battaglie per il diritto all’assistenza dei bambini con disabilità.

“Anffas è la più grande associazione di familiari di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale d’Europa - spiega il direttore generale Stefano Galloni -, non bisogna mai dimenticarlo. Noi non facciamo business ma difendiamo i diritti delle persone con disabilità. In questo caso il diritto allo studio di bambini dalla scuole materne sino alle medie. Avevamo provato in tempi non sospetti ad evitare il disastro cercando di far capire ai politici del X Municipio che un bando in corso d’anno, interrompendo quello in corso, sarebbe stato un errore madornale. Abbiamo riprovato, carte alla mano, a richiedere la revoca dell’affidamento per permettere ai bambini di avere una continuità educativa scolastica, ma nessuno ha voluto dare ascolto alle nostre parole. Il Tar ha reso giustizia alla nostra irriducibile onestà”.

BANDO AEC. TAR: “GIUDIZI OSCURI”. VITTORIA DI ANFFAS

Avevamo ragione noi. Il Tar del Lazio ha accolto in pieno tutte le perplessità di Anffas Ostia sul bando AeC del X Municipio. “Eccesso di potere” della commissione sull’assegnazione dei punteggi. Clausole “illegittime”, graduatoria “falsata”.  “Valutazioni entusiastiche”, “oscure” e in molti casi “incomprensibili”. Una serie di “vizi” che secondo i giudici erano tali da comportare “l’obbligo di rinnovare la gara” se fosse stata ancora in corsa. E ora? Il Tar anche qui ha indicato la via: richiesta di risarcimento a cinque zeri.

martedì 18 agosto 2015

AUTISMO, LA TERRA DI NESSUNO DOPO LA MAGGIORE ETA'


“Buongiorno mi chiamo E.M. Mia figlia ha appena compiuto 18 anni e per lo Stato Italiano è ormai un’invisibile. In Italia i disturbi di tipo autistico sono considerati solo disturbi pervasivi dello sviluppo e quindi trattati esclusivamente dalla neuropsichiatria infantile. Questo perché per lo Stato non hanno una malattia mentale ma ‘solo’ una disabilità. Il sistema sanitario italiano ha un vuoto normativo a questo proposito. Cosa si può fare per sensibilizzare il nostro Parlamento?”. (leggi l'articolo su Il Sole 24 Ore Sanità... clicca qui)

Email di questo tipo affollano quotidianamente e costantemente le nostre caselle di posta elettronica e le pagine Facebook di Anffas Ostia Onlus. In Italia il problema c’è, esiste e va affrontato. Quello del compimento della maggiore età per le persone affette da disturbo dello spettro autistico e per le loro famiglie è un vero e proprio passaggio alla ‘clandestinità’. Fino ai 18 anni il Tsmree delle varie Asl (Tutela Salute Mentale in Età Evolutiva) garantisce anche grazie ad associazioni come Anffas Ostia percorsi educativo-riabilitativo svolti da equipe multidisciplinare e da operatori qualificati rivolti soprattutto a bambini e adolescenti in giovane età che mirano a garantire loro una maggiore autonomia possibile. Con il passaggio alla maggiore età iniziano i problemi, primo fra tutti comprendere quale organismo pubblico debba farsi carico delle loro problematiche visto che il Tsmree si occupa di ragazzi fino ai 18 anni.

NASCE L’AGENZIA PER L’INSERIMENTO LAVORATIVO DELLE PERSONE CON DISABILITÀ



È nata nel X Municipio la prima agenzia lavoro specializzata per l’inserimento lavorativo per le persone con disabilità dell’intera Area Metropolitana di Roma Capitale e regionale. Un progetto rivoluzionario che Anffas Ostia Onlus ha portato avanti in questi mesi e che finalmente da sogno si è trasformato in realtà (Guarda il servizio di Rai 3 Tgr Lazio... clicca qui)

Ho il diritto di lavorare, voglio la mia opportunità, voglio essere utile agli altri. “È da questi presupposti che nasce la nostra idea - spiega il presidente della Onlus, Ilde Plateroti -. Si tratta di un progetto che vuole combattere il mero assistenzialismo e dare l’opportunità a tutti, anche alle persone con disabilità, di costruire il proprio futuro in ambito lavorativo. Il ruolo di Anffas Ostia? Promuovere l'inserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e la realizzazione del cosiddetto principio del collocamento mirato. Sia le aziende pubbliche che private sono tenute ad avere alle loro dipendenze lavoratori appartenenti alle categorie di cui all'articolo 1 della L. 68/99 che ne stabilisce il numero effettivo e le quote di riserva. Per poter attuare questa disposizione manca però una concreta rete territoriale rispetto alle risorse e ai bisogni del territorio. Oggi, pur di fronte a una legge, l’accesso delle persone disabili nel mondo lavorativo è praticamente una chimera tanto che l’Italia corre i rischi di una procedura d'infrazione da parte dell’Unione Europea, per il mancato rispetto delle applicazione della norma”.

lunedì 17 agosto 2015

KNOW HOW ANFFAS OSTIA ONLUS - LA LINGUA DEI SEGNI

Investire nella lingua dei segni oggi è un dovere morale e di civiltà. L’Italia insieme al Portogallo e a Malta detiene un triste record: non aver riconosciuto nella Costituzione la LIS, la lingua dei segni. Cosa cambierebbe se ciò avvenisse? Significherebbe riconoscere per legge ciò che oggi è un lusso. Significherebbe avere un telegiornale di trenta minuti e non più di tre, avere interpreti negli uffici pubblici, nei musei, dare al bambino e alla persona sorda la possibilità di comunicare e di inserirsi nel mondo.

La LIS è una lingua a 360 gradi, con regole fonologiche, lessicali, grammaticali e sintattiche. Una lingua complessa, ricca di contenuti e sfumature, con una sua storia, una propria struttura che utilizza l’apparato visivo-gestuale. Non è un linguaggio mimico-gestuale ma una vera e propria lingua dei segni codificati, con declinazioni dialettali, collegate alla storia, alla tradizione del territorio, alla geografia. Non è una lingua universale ma qualcosa che si è sviluppato nazione per nazione, regione per regione. È una lingua che al posto dei fonemi utilizza i cheremi, parametri formazionali per comporre un segno, che siano la configurazione di una mano, un luogo del corpo dove questo segno articolato viene emesso, un verso, un orientamento che assume la mano per produrre un segno o anche la direzione. Tutte queste regole rendono questa lingua assolutamente autorevole.

domenica 16 agosto 2015

KNOW HOW ANFFAS OSTIA ONLUS - IPAD, TECNOLOGIA E DISABILITA'

L’Anffas Ostia Onlus, che da anni si occupa di disabilità, non può non essere attenta agli strumenti che la tecnologia produce soprattutto quando questi rientrano nel campo delle cosiddette tecnologie assistite, quelle cioè in grado di fornire aiuto alle persone disabili.

Questa volta vogliamo parlare dell’iPAD e di come questo “apparecchio” possa rappresentare un valido supporto nell’aiutare il disabile a raggiungere obiettivi fino ad ora impensabili. Non è uno spot pubblicitario a favore della Apple, la casa produttrice dell’iPAD, ma l’impegno che essa profonde nel settore delle tecnologie assistite merita sicuramente la nostra attenzione.

venerdì 14 agosto 2015

KNOW HOW ANFFAS OSTIA - JUDO E DISABILITA'

La persona con Disabilità Intellettiva sperimenta una crisi nell’unità Psicofisica dovuta ad una integrazione mente/corpo deficitaria. Pertanto, l’equipe multispecialistica ha deciso di introdurre nel centro ANFFAS OSTIA l’attività di Judo adattato. Il progetto pilota iniziato a fine Gennaio con gli utenti Stefano Marchionni e Roberta Modesti ha visto nel prosieguo della pratica, l’aggiunta degli utenti Stefania Tortora (Marzo 2013) e Monica Trivellato (Aprile 2013). 

La scelta degli utenti è stata vincolata solo da limiti operativi e non pregiudiziali: l’età, la statura, la forma fisica non hanno avuto importanza nella scelta, di converso, è stata considerata l’assenza di deficit motori (la goffaggine non è stata motivo di esclusione) e la volontà degli utenti. La persona con DI non può avere un’immagine del proprio corpo se non lo vive. E’ importantissimo per queste persone acquisire e consolidare uno stabile senso d’identità, la quale si trova sempre collegata allo strutturarsi dell’immagine del corpo, funzione quest’ultima, integrativa dell’io. Attraverso il Judo non si vogliono insegnare una serie di esercizi da mettere in successione, ma si vuole mettere la persona in condizioni di fare esperienze dirette del proprio corpo e di quello dell’altro, di conoscere le proprie capacità e di superare secondo i propri limiti, le difficoltà.