Esistono poi patologie molto più rare che si manifestano con una frequenza che è dello 0,001%, cioè un caso ogni 100.000 persone. Anche se l’incidenza di queste patologie sulla popolazione è molto bassa, il numero totale delle persone che nel mondo ne sono colpite supera abbondantemente le decine di milioni. Allo stato attuale sono state classificate tra 7000 e 8000 patologie rare, cifra che è però destinata a crescere in maniera esponenziale, grazie ai progressi scientifici e alle sempre più raffinate metodologie di ricerca, soprattutto nel campo delle biologia molecolare e della genetica (leggi l'articolo su Focus... clicca qui).
L'80% delle malattie rare è di origine
genetica, il restante 20% da malattie acquisite. Con il termine di malattia genetica si indicano
le patologie dovute ad una alterazione del DNA, quando l’anomalia viene
trasmessa ai figli si parla di malattia ereditaria. Il
genoma, in biologia, è il patrimonio dei cromosomi di una cellula, con i geni
in essa contenuti. Il genoma umano è costituito da 23 paia di cromosomi: 22
coppie formano i cosiddetti autosomi, una coppia costituisce i cromosomi
sessuali (un cromosoma denominato X e un cromosoma denominato Y nel maschio e
due cromosomi X nella femmina). Possedere una corretta quantità di materiale
cromosomico è per l’uomo, come per gli animali ed i vegetali, fondamentale. Quando
si verifica un cambiamento nel numero, nella struttura o nella dimensione dei
nostri cromosomi la conseguenza che ne deriva è una mutazione quantitativa e
qualitativa dell’informazione genetica. Tra
Le anomalie cromosomiche di numero
la più frequente e nota è la Sindrome di Down, la trisomia 21, perché
caratterizzata dalla presenza di 3 cromosomi a livello della coppia numero 21.
Le anomalie di struttura sono dovute alla rottura
dei cromosomi durante la fase della divisione cellulare. Molto spesso queste
rotture vengono riparate ma se questo non avviene il cromosoma ne risulta
alterato. Una delle più frequenti anomalie di struttura è la delezione che si verifica
quando viene perso un frammento di cromosoma. La delezione può essere semplice o
può essere accompagnata dalla duplicazione, cioè dal raddoppiamento di un
segmento di cromosoma. Le anomalie di struttura sono distinte in bilanciate (senza
apparente perdita o acquisizione di materiale genetico); sbilanciate (con
perdita o acquisizione di materiale genetico.
Le anomalie cromosomiche bilanciate in genere
non determinano conseguenze cliniche nell’individuo che ne è portatore.
Le anomalie cromosomiche di numero e le
anomalie cromosomiche di struttura sbilanciate causano malattie diverse l'una
dall'altra, il cui elemento comune è rappresentato da: ritardo mentale, ritardo
di accrescimento, malformazioni congenite, anomalie delle caratteristiche del
volto.
La sindrome del Cromosoma X è classificata tra
le malattie rare. Il numero esiguo di casi descritti nel mondo, solo poche
decine, non consente di prevedere la gravità nel tempo del ritardo psicomotorio
e cognitivo presente in genere in questo tipo di condizione. Questa incertezza,
che è la caratteristica peculiare di molte delle malattie rare, come è facile
prevedere, non permette di dare ai genitori risposte certe alle loro domande, relativamente
allo sviluppo e a quali controlli effettuare nel tempo.
Indipendentemente dalla condizione patologica
di base, l’intervento riabilitativo precoce, fin dai primi mesi di vita, unita all’influenza
ambientale sono determinanti e possono migliorare la qualità della vita dei
bambini e dei loro genitori.
L’assenza di epidemiologia in Italia, nonostante
esistano importanti strutture nel nostro paese, continuano a essere un problema
proprio per arrivare a un intervento riabilitativo precoce. Oggi non esistono
dati statistici nazionali sul numero e la frequenza di tali patologie. Avere
una statistica delle malattie rare in Italia permetterebbe al contrario di
poter immediatamente cogliere i segnali e i sintomi e intervenire in maniera
più mirata e precoce.
Francesco Cesarino, direttore sanitario Anffas Ostia Onlus
Nessun commento:
Posta un commento