«Quando
ha iniziato a frequentare le scuole superiori non interagiva con nessuno. Se ne
stava seduto tutto il giorno, non scambiava una sola parola. Non si alzava
nemmeno per andare in bagno o gettare la carta nel cestino. Oggi grazie alla
scuola Anco Marzio e all’assistenza di associazioni e familiari, Alessio non solo
si è diplomato ma è diventato il punto di riferimento dell’istituto. Tutti gli
studenti lo conoscono».
Mamma Simona quasi si emoziona a vedere il suo ragazzone sorridente e scanzonato. Gesticola e utilizza la voce come un attore consumato. «Il teatro e la musica lo hanno salvato» dice.
Mamma Simona quasi si emoziona a vedere il suo ragazzone sorridente e scanzonato. Gesticola e utilizza la voce come un attore consumato. «Il teatro e la musica lo hanno salvato» dice.
Alessio è stato l’unico nella sua classe a diplomarsi
con il massimo dei voti, 100 su 100, all’esame di Maturità. Alessio è affetto
da una grave disabilità intellettiva fin dalla nascita. Nel corso degli anni,
grazie a un lavoro d’equipe con la scuola Anco Marzio e l’associazione Anffas
di Ostia (associazione famigliari di persone con disabilità intellettiva) ha
superato le sue difficoltà, diventando «un riferimento per gli altri ragazze»,
spiega la dottoressa Cinzia Capogna, assistente specialistica di Anffas Ostia.
“«on i metodi tradizionali non avevamo riscontri. Alessio però si esaltava
ascoltando la musica. Abbiamo capito che poteva essere la chiave per tirare
fuori le sue emozioni. Abbiamo quindi trasformato le materie in pièce teatrali
e tutto è cambiato».
Oggi
Alessio utilizza la musica e la recitazione per comunicare. Il suo modo di
parlare, gesticolare, confrontarsi è quello di un attore che da anni calca i
palcoscenici più importanti. Ed è stato proprio il teatro il protagonista
assoluto del suo esame di maturità. “«o recitato una parte di Titanic, uno dei
miei film preferiti. Quella di Jack e Rose, quando si innamorano. L’ho messa in
scena con una mia compagna di classe. I professori mi hanno fatto i complimenti
e mi hanno battuto le mani. Ho anche interpretato una poesia di Leopardi”»
Il
futuro? «Mi mancheranno i miei compagni, mi mancheranno i professori, mi
mancherà la scuola - ammette lui - Cosa farò ora? Sicuramente continuerò la
scuola di teatro e poi un giorno chissà, farò l’attore».
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