Scambiata
per un’attività turistica e commerciale. Per questo Inail nel 2011 ha inviato
una maxi cartella di oltre 70mila euro ad Anffas Ostia Onlus, associazione che
da oltre 35 anni si occupa della riabilitazione di centinaia di persone con
disabilità gravi. Bocciata in primo grado nel 2012, questa mattina la Corte d'Appello del Tribunale
del Lavoro di Roma ha confermato nella sentenza d’appello ‘l’insussistenza’ del
provvedimento contro Anffas e bocciato nuovamente la maxi cartella condannando
Inail al pagamento delle spese processuali.
“Anffas Ostia - afferma l’avvocato Carmelo Deiana, che cura gli interessi della Onlus - è stata sempre inquadrata nello specifico settore ‘attività varie’ come previsto dall’art. 49 legge 88/1989. Il 26 maggio del 2011, con raccomandata, ci viene comunicata una variazione del rapporto assicurativo con il quale, si provvedeva alla modifica del settore di appartenenza con decorrenza retroattiva al primo maggio 2006 e al pagamento di 69.374,17 euro di arretrati”.
“Senza chiare ragioni - sottolinea l’avvocato -, Anffas Ostia era stata
erroneamente ricollocata dall’Inail nella tariffa gestionale del terziario,
ovvero la tariffa applicabile alle attività commerciali, comprese quelle
turistiche. Un provvedimento chiaramente in contrasto con le finalità senza
lucro di una Onlus”.
“La cosa assurda - afferma il direttore generale di Anffas Ostia Onlus,
Stefano Galloni - è che l’Inail aveva motivato la variazione del rapporto
assicurativo in funzione di controlli incrociati da parte di Inps, smentiti
dallo stesso Istituto di Previdenza. Ancora più assurdo poi che Inail in questi
anni abbia riconosciuto la nostra attività socio sanitaria concedendoci degli
sgravi. Nonostante questo però Inail è comunque andata in appello cercando di
sostenere che noi fossimo un’attività commerciale e turistica. Un danno per le nostre
casse e quelle dell'erario”.
“Deprimenti
sono le immense spese legali cui nell'ordine Inps, Inail e Municipio Roma X,
per diversi motivi, ci hanno costretto e continuano a costringere - conclude il
presidente di Anffas Ostia Onlus, Ilde Plateroti -. Amplieremo le querele già
depositate, nella speranza che qualcuno possa dare luce su quanto avviene sulla
nostra testa dal 2011. Ci auguriamo che i responsabili dei danni all'erario
siano puniti. In assoluto non ci abbattiamo ma è orribile vedere come si
finisca sempre a parlare di soldi e mai dei diritti delle Persone con
Disabilità. È evidente che il sistema non vuole che i principi di autodeterminazione
e autorappresentazione si affermino. Ci appelliamo a tutte quelle persone che
servono l’Italia e lo Stato: aiutateci o i nostri sacrifici saranno vani a
partire da quelli dei nostri figli”

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