A ottobre, insieme a
Sau Café, abbiamo inaugurato i corsi di formazione per barman con disabilità.
Ora, possiamo annunciarlo con fierezza, partono i primi tirocini! Ha parlato di
questa importante iniziativa Marialuisa Di Simone sul quotidiano la Repubblica.
Di seguito l’articolo pubblicato il 17 Maggio.
«Sogno un posto fisso, così diventerò autonomo e potrò dare una mano ai miei genitori». Giordano, spalle grosse che svelano un passato nello sport e sguardo vivo di chi affronta gli ostacoli con ottimismo, è un ragazzone di 23 anni a cui è stato diagnosticato un disturbo dell’apprendimento in borderline cognitivo, forma di ritardo mentale con difficoltà emotivo-comportamentali e affettivo-relazionali. I medici erano sicuri che non avrebbe avuto una vita autonoma: oggi la sua determinazione e l’aiuto dell’Anffas Onlus, l’associazione che difende i diritti delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, hanno dimostrato il contrario.
«Ho cominciato
come waterboy in una squadra di football, il ragazzo che porta l’acqua ai
giocatori. Poi ho lavorato negli uffici dell’Anffas di Ostia e sono stato
lavapiatti e assistente del cuoco all’hotel Eden di Roma: ora è chiuso per
lavori, ma quando riaprirà avrò un contratto a tempo indeterminato». Giordano è
uno dei sei ragazzi con disabilità intellettiva che frequentano il primo corso per
barman e banchisti organizzato dall’Anffas Ostia in collaborazione con Sao
Cafè: l’obiettivo è formare personale qualificato per l’inserimento lavorativo
stabile, come previsto dalla legge 68 del 1999 sul diritto al lavoro dei
disabili. «In Italia è ignorata, soprattutto nei casi di disabilità
intellettiva», accusa Stefano Galloni, direttore della struttura. «Le aziende
spesso pagano la multa anziché assumere un lavoratore ritenuto ingestibile e
senza competenze: manca la formazione e la presenza
di un garante che conosca il percorso clinico ed educativo dei ragazzi».
Per colmare la carenza, l’Anffas propone di siglare protocolli d’intesa
con gli enti locali, i rappresentanti delle imprese e gli uffici Inps del
territorio: questi ultimi, dopo aver sanzionato gli imprenditori che eludono la
legge 68, dovranno indicare loro le agenzie di lavoro specializzate per disabili.
L’Anffas ha una di queste agenzie: «Abbiamo avviato contatti con il Municipio Roma
X e i Comuni di Pomezia e Fiumicino, ci impegniamo a formare tutti i disabili che
ci vengono segnalati per portarli entro un anno a ottenere un colloquio con le aziende»,
spiega Galloni. Il corso per barman si svolge in tre fasi (base, intermedio,
avanzato), per formare i partecipanti - dai 17 ai 30 anni - alle competenze
specifiche: preparazione del caffè, uso delle macchine professionali, conoscenza
della gastronomia, servizi al banco. «Dopo un mese e mezzo Lorenzo, un ragazzo
autistico con la disabilità più grave, ha imparato a preparare un caffè e a
servirlo con professionalità, e Francesco quest’estate lavorerà in un hotel in
Grecia con regolare contratto di tre mesi».
Dopo le lezioni teoriche in uno stabile confiscato alla mafia
nel X Municipio, stanno partendo i tirocini in azienda: chi li supera accede ai
colloqui di lavoro. Il legame tra autodeterminazione dei disabili e diritto
all’occupazione trova conferma in Matrici Ecologiche, studio sui desideri di 1298
persone con ritardo mentale in 13 regioni, finanziato dal ministero del Lavoro:
chi lavora ha una qualità di vita migliore. In provincia di Roma, dove la
ricerca ha interessato 105 persone, il 70% vuole una vita appagante ottenibile
solo attraverso il lavoro, ma solo il 10% del campione ha un’occupazione.
«Confidiamo - dice Galloni - nel futuro sindaco di Roma perché la
collaborazione fra istituzioni è indispensabile».
Marialuisa Di Simone
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